Vincitori a Leogang – Il Cura di nuovo al top con Finn Iles

 

Il percorso di Leogang era nuovo, modificato rispetto allo scorso anno. Molto più veloce, molto più guidato, forse non estremamente tecnico per la difficoltà dei passaggi, ma sicuramente molto selettivo per le elevate velocità. Finn Iles (Specialized Gravity) porta a casa un’altra vittoria, la seconda di stagione su tre gare. Il rider canadese adesso guida la overall negli junior e si conferma come una delle giovani promesse più interessanti degli ultimi anni.

 

 

Iles chiude la sua run di gara con un tempo di 3:15.472, una prestazione che lo avrebbe messo al sedicesimo posto nella categoria élite. Stare in questo modo nella top 20 assoluta non è semplice per un rider junior, ma Iles sta certamente dimostrando di essere un fuoriclasse.

 

 

Quello di Leogang era un appuntamento molto atteso. Dopo la pioggia di Lourdes e le tante cadute di Fort William, la gara austriaca ha rappresentato il vero inizio di stagione per molti rider. Un percorso estremamente veloce che ha messo in risalto le capacità di guida individuali e che ha messo tutti i rider allo stesso livello. Il meteo poi è stato perfetto, tutti hanno avuto la possibilità di dare il meglio nella run della finale.

 

 

Finn Iles: “Sono davvero contento della gara di Leogang. Nella mia run non ho fatto errori, sono riuscito a chiuderla come volevo, mi sentivo davvero bene sulla bici. Questa sicurezza mi ha dato la possibilità di guadagnare velocità su ogni metro del tracciato. Questo mi ha certamente aiutato a portare a casa la vittoria. I freni sono stati perfetti per tutto il weekend di gara. Una pista come Leogang è pesante sui freni e può causare fading dovuti al surriscaldamento, ma con i Cura non ho mai avuto alcun problema. Sono davvero molto soddisfatto.”.

 

 

I Cura dimostrano ancora una volta di riuscire ad eccellere ai massimi livelli. La velocità e la scorrevolezza del tracciato di Leogang fanno di questo percorso il campo di prova perfetto per un impianto freno. I rider vanno a velocità elevatissime e controllano di continuo la traiettoria dosando leggermente il freno posteriore. Questo significa grande stress sull’impianto e rischio continuo di surriscaldamento. Un altro test brillantemente superato dai Cura, un impianto freno che mette in evidenza quanto la semplicità e l’affidabilità siano alla base di un progetto innovativo.

 

 

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