L’età dell’oro

 

Cosa c’è di meglio che chiudere una fantastica stagione di downhill con un mondiale nella zona tropicale dell’Australia a Cairns? Gareggiare su un percorso che si snoda lungo la foresta pluviale e intravedere la barriera corallina dal cancelletto di partenza sono cose che non capitano tutti i giorni, essendo i rider per lo più abituati a piovosi paesaggi montani. Inutile dire che l’eccitazione per questo mondiale 2017 era alle stelle.

 

 

 

 

La foresta pluviale non è esattamente il contesto più scontato per una gara di downhill. Durante il track walk si incontrano mangrovie giganti e animali di ogni tipo. Fra serpenti e ragni di ogni tipo non si tratta di certo di un luogo adatto a chi ha lo stomaco debole in fatto di fauna locale.

 

 

 

La gara è stata superlativa per i rider del team Specialized Gravity. Miranda Miller (Canada) è riuscita a conquistare la medaglia d’oro con una run eccezionale che le da 1.985 secondi di vantaggio su Tracy Hannah. Si tratta del primo titolo mondiale per Miranda, un successo più che meritato che arriva dopo anni di duro lavoro.

 

 

 

Miranda: “Sapevo di poter fare bene a Cairns, ma fino al giorno della gara ho avuto qualche difficoltà, soprattutto per via del fatto che la pista si stava danneggiando parecchio. Il giorno prima della gara ho avuto un confronto molto positivo con Kevin, il mio meccanico. La cosa mi ha aiutato a mettere la mia stagione nella giusta prospettiva, sia i successi che i fallimenti. Prima della gara ero molto rilassata, sapevo che la mia bici era al meglio, non potevo desiderare di più, ero pronta ad accogliere qualsiasi risultato. Condividere la mia prima vittoria con Formula significa molto più che una maglia figa da indossare per me. Ringrazio moltissimo questi ragazzi per quello che hanno fatto per me durante la stagione e per come mi hanno accolto nella loro famiglia”.

 

 

 

 

Loïc Bruni stupisce ancora una volta il mondo con una gara incredibile. La stagione non era andata secondo le migliori aspettative sin dall’inizio. La sfortunata gara di Lourdes e l’infortunio che lo ha tenuto fuori a Leogang lo hanno costretto a non poter correre per la overall. Ma questo non è stato sufficiente a scoraggiare Loïc. Non solo si è ripreso con i denti un meritatissimo quarto posto assoluto nella overall di coppa del mondo, ma ha messo tutti gli avversari a posto a Cairns portando a casa la medaglia d’oro e il suo secondo titolo di campione del mondo. Solo 0.339 secondi di distacco dalla medaglia d’argento di Mick Hannah, ma questo vantaggio è stato sufficiente a far sedere Loïc ancora una volta in cima all’olimpo del downhill mondiale.

 

 

 

 

Loïc: “Quella di Cairns è una pista davvero molto strana, c’è un po’ di tutto, curve strette, un rock garden molto tecnico, molti salti e tanto pedalato. Da metà in poi la pista a tratti è molto enduristica, soprattutto la parte bassa. Ci sono molte sezioni con piccoli rilanci in salita dove è fondamentale mantenere la velocità. In questi casi il freno deve essere al meglio, e deve essere allo stesso tempo molto potente ma anche progressivo. A me piace molto il freno quando è progressivo e questo è il tipo di set-up che utilizzo sul mio prototipo 4 pistoni. Con questo tipo di set-up non si rischia di rallentare troppo in un percorso come quello di Cairns, anche se fai qualche piccolo errore. Nella parte finale ho spinto tantissimo, ero molto stanco ma sapevo che la differenza poteva essere fatta lì. La bici era perfetta in ogni suo aspetto, sono davvero felice di come sia andata”.

 

 

 

Loïc Bruni ha mostrato in questo 2017 che un vero campione non si dai mai per vinto, che non bastano pioggia, cadute e infortuni a buttarlo giù, che nessuna gara è mai veramente finita se Superbruni è ancora al cancelletto di partenza. Poter contribuire al successo di un rider così eccezionale è un onore.

 

 

 

 

Il mondiale di Cairns è stato il coronamento di una stagione perfetta, siamo tornati al top del downhill internazionale grazi all’incredibile lavoro del team Specialized Gravity. I Cura ormai non hanno davvero più nulla da dimostrare, dopo due medaglie d’oro nella categoria élite la storia è già stata scritta.

 

 

Adesso è tempo di prenderci una breve pausa in sella alle nostre bici e ritornare subito dopo al lavoro per un 2018 che sarà ancora più esaltante.

 

Photo Credit: Michal Červený

Gear in this story